Ricordo che l’anno scorso, molto prima del suo 100° compleanno, mi aveva chiesto un dono: non fare nessuna festa per quel suo compleanno così particolare, perché desiderava ringraziare il Signore nel silenzio, come la Madonna. In effetti, il giorno del suo 100° compleanno eravamo in ‘lockdown’ e, dopo la preghiera del Rosario, ricevette soltanto l’affettuoso augurio delle consorelle, un canto e qualche caramella...
Poi Sr. Immacolata ha vissuto un altro anno con alti e bassi: solitamente lucida, intenta a pregare l’Ufficio e a leggere; talvolta assopita o un po’ confusa. Ma tutto: preghiera, sofferenza, momenti di confusione, disagio di dover essere accudita… tutto è stato da lei offerto e consegnato al Signore, con il desiderio di essere missionaria e annunciatrice del Vangelo.
Desiderio che la abitava fin da quando entrò in convento, prima di aver compiuto i 20 anni, il 2 gennaio 1940. Alla domanda: “Quali sono i motivi che la spingono a consacrarsi a Dio?” (contenuta nel questionario consegnato alle aspiranti), rispondeva: “Perché lo amo e voglio farlo amare”.
Sr. Immacolata emise la Professione religiosa il 3 ottobre 1942 e, conseguito il diploma, insegnò per tre anni nella scuola dell’Infanzia di Bergoro (Va). Nel 1948 fu chiamata a collaborare con la Maestra delle Novizie per trasmettere alle giovani, che desideravano consacrarsi al Signore, la sua stessa determinazione nel dare tutto per la diffusione del Regno di Dio.
‘Missionaria’ ed evangelizzatrice fu poi, dal 1954 al 1959, nella nuova fondazione di Adria (Ro), città molto segnata dall’alluvione del Polesine, dove la testimonianza sua e delle consorelle risultò particolarmente luminosa e autentica e suscitò numerose vocazioni.
Nell’ottobre 1959 fece parte del primo gruppo di cinque ‘missionarie ad gentes’ della Congregazione, in partenza per il Madagascar (chiamate dai Padri Gesuiti, fra i quali Sr. Immacolata aveva un fratello maggiore di due anni, P. Anselmo). Fu Superiora della prima comunità malgascia, Ilanivato, fino al 1970, quando assunse l’incarico di Maestra delle Novizie.
Nel 1977 partì per annunciare il Vangelo a Baoro, comunità fondata appena due anni prima nella Rep. Centrafricana, e vi rimase fino al 1983 quando rientrò definitivamente in Italia “lasciando in Africa un pezzo del suo cuore”, come ripeteva spesso.
Tornò per due anni ad Adria, poi fu Superiora in un’altra comunità ‘di frontiera’, nel quartiere CEP di Palermo. Quando la comunità fu chiusa, nel 1992, Sr. Immacolata fu trasferita a Bergoro. Nominata Superiora e poi economa, lasciò la comunità nel 2006: rimase tre anni a Torino “S. Teresina”, seminando ancora la Parola di Dio attraverso le parole buone e la testimonianza discreta offerte in parrocchia e tra le famiglie degli alunni della Scuola dell’infanzia. Poi il trasferimento in Casa Gene-ralizia, per dedicarsi completamente alla preghiera, allo scambio sobrio nella vita fraterna, alla lettura, all’offerta dignitosa e serena della propria sofferenza e anzianità.
Ringrazio Sr. Immacolata per la sua testimonianza solida e autentica. Le chiedo di continuare a intercedere per la sua Famiglia religiosa, per la Chiesa, per le vocazioni, per i suoi nipoti, per il personale e le Sorelle di Casa Generalizia che l’hanno assistita. Noi offriremo per lei la preghiera del Rosario. Mercoledì 31 marzo sarà celebrata l’Eucarestia in suo suffragio nel Noviziato di Torino. Giovedì 1° aprile, Giovedì Santo, alle ore 9.00 Sr. Immacolata lascerà la Casa Generalizia e sarà accompagnata nel cimitero monumentale di Torino, dove sarà sepolta accanto alle Sorelle.
Torino, 29 marzo 2021
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