Ciclo su Don Giuseppe Mazzanti (1879-1954): DESOLATA
DESOLATA
1 Gesù in grembo alla
Madre
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“Lo aveva vagheggiato le tante volte nelle
attrattive dell’infanzia, nella bellezza dell’adolescenza, nella vigoria della
gioventù, ora è costretta a contemplarlo nello squallore della morte! Come
commuove e come intenerisce sino alle lacrime il sacro deposito del figlio
morto tra le braccia di Maria!
Il cristiano non diserta il posto del suo
martirio, non chiede rifugio nei campi sconsolati dell’ombra, ma nel dolore
medesimo, calmo e rassegnato, ritrova la forza della vita e la fede nella
vittoria. E’ questo merito della Vergine, che, abbracciando il suo Gesù morto,
à mirabilmente spiegata la nuova missione del dolore cristiano. Dopo Maria,
tutte le anime sofferenti, pervase da una pietà immensa e bruciante, ànno
assaporata, dinanzi al Cristo morto, tutta l’epopea del dolore”. (continua)
DON
GIUSEPPE MAZZANTI
(Cattedrale di Fabriano, Copia policroma della Pietà
michelangiolesca)
DESOLATA
Spesso ti ritrovasti a vagheggiarlo
nelle attrattive della dolce infanzia,
nella bellezza dell’adolescenza
e nella vigorosa gioventù…
Ora c’intenerisce e ci commuove
sino alle lacrime questo tuo sacro
deposito del figlio martoriato:
nello squallor della morte lo vedi…
Non diserta il cristiano affatto il posto
del suo martirio; non chiede rifugio
nei campi in preda all’ombra sconfinata:
nel dolore medesimo rimane.
Lui calmo e rassegnato ritrovare
sa della vita la forza e la fede
nella vittoria. Vergine, davvero
tuo innegabil merito fu questo!
Nell’abbracciar l’esanime suo corpo
mirabilmente la nuova missione
del dolore cristiano ci spiegasti.
Diventi tu l’esempio da imitare.
Ogni anima, che soffre, innanzi al Cristo
morto rivive tutta l’epopea
del dolore pervaso da pietà
bruciante e sconfinata senza pari!
(Milano 12-8-2019), Padre Nicola Galeno
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