LETTERA A GESU’ BAMBINO
Un tempo, non so se
avviene tuttora, i bambini scrivevano la letterina a Gesù Bambino, promettendo
che, in cambio dei doni, sarebbero stati buoni e bravi. (Fino al momento di averli ricevuti, poi tornavano i monelli di
sempre!)
Forse oggi la lettera è
ancora più asciutta: una semplice lista
dei regali che vorrebbero per Natale. Un po’ perentoria, e pretenziosa: “
desidero avere… portami…” oppure mi sbaglio, e dicono ancora: “caro Bambino
Gesù, ti voglio bene”?
Accade anche che scrivano
a Babbo Natale, forse perché sanno che Gesù è nato povero, in una stalla, e che
invece Santa Claus, con la sua lunga barba bianca, vive a Rovaniemi, in una
bella casa in Finlandia, e quindi è molto ricco, se può accontentare i bimbi di
tutto il mondo. Sempre più spesso il Natale lo identificano in quel simpatico
vecchietto, relegando il Bambino Gesù in un angolino del loro cuore.
Non scriverò certo a
Babbo Natale, perché quanto desidero, non potrà mai metterlo dentro quel suo
grande sacco con cui porta i doni. Quest’anno, perciò, come sempre, scriverò
una letterina al Bambino Gesù, pur se sono una bambina di tanto, tanto tempo
fa.
“Caro Gesù Bambino,
non ti chiedo doni materiali, non so che farmene. Ho invece un gran
desiderio di non leggere più sui giornali, o ascoltare ai telegiornali, notizie
terribili. Brutte, ma proprio brutte, dove si parla di guerre, di bambini che
muoiono o che restano orfani, di piccoli che non hanno da mangiare e abiti
nuovi da indossare e talvolta, neppure un tetto dove ripararsi dal freddo.
Si apprende di persone senza lavoro o una casa, e questo forte disagio
toglie loro serenità. Di persone che fuggono da situazioni terribili, e
arrivano da noi su barconi insicuri e, molto spesso, annegano in mare.
Di famiglie che si sgretolano, di violenze perpetrate in nome di che
cosa?
Caro Gesù, ti chiedo di spargere fiori di Pace, di far nascere nei
cuori il desiderio di un mondo migliore, per tutti indistintamente.
Mi dirai che è pura utopia, ma sappiamo che, senza il Tuo aiuto, siamo
alla deriva, che senza la preghiera, cadiamo nella disperazione più cupa. Ti
prego, Gesù, porta in questo tuo Natale, quell’Amore che si sta poco a poco dissolvendo.
Fa che tu non sia per molti solo una bella favola, ma la concreta realtà di Figlio di Dio, fatto uomo
per noi.
Benvenuto Gesù Bambino, nella nostra vita così fragile, e desiderosa di
affidare nelle tue dolci manine i nostri cuori colmi di Speranza in Te.
Danila Oppio ocds
Aggiungo
una bella poesia di Lorenzo Poggi
Natale
Ho visto la luce
tra la paglia e il fieno
del tetto che manca
col freddo che entra
dal cielo stellato.
Nel vapore dei fiati
ascolto pareti
di mattoni di fango
che raccontano storie
di lacrime e fame.
Arriva
gente nella capanna
s’è sparsa la voce
di questo miracolo
d’un Dio neonato
che assaggia la vita
dalla parte dei poveri.
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