AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

sabato 18 agosto 2018

FIORI D'APRILE DELLA PENISOLA SORRENTINA 2013

Fiori d’aprile della Penisola sorrentina 2013
dedicati ai caduti e feriti nella tragedia
del ponte Morandi a Genova


IL SANTUARIETTO DI S. MARIA DELLE GRAZIE
Sembri la gota rossa d’un bambino
che sa godersi il bacio della Mamma...


FIORI D’APRILE
I petali violacei mi sanno
incrementare la malinconia...


FIORI D’APRILE
Sembrate una nidiata d’uccellini
che porgan il saluto alla lor Mamma...


FIORI D’APRILE
A volte basta un soffio dispettoso
del vento per disperdevi lontano...


FIORI D’APRILE
Il glicine si sente confortato
da quei gioiosi e bianchi fiorellini...


FIORI D’APRILE
Vien voglia di baciarvi per sentire
dei petali la tenera freschezza...


FIORI D’APRILE
Sembrate gareggiar col rubicondo
viso di gallinella soddisfatta...


FIORI D’APRILE
Avvincere mi sa la timidezza
di questo fiorellino sì gentile...


FIORI D’APRILE
Bellezza solitaria che non cerca
i vani complimenti della gente...


FIORI D’APRILE
Sembrate sorelline compiaciute
d’essere la fierezza della Mamma...


FIORI D’APRILE
Vedo la stoffa in te del capitano
che vuole col veliero il mar solcare...


FIORI D’APRILE
Sembrate una ridente cascatella
che sa le filastrocche sciorinare...


FIORI D’APRILE
Fior all’occhiello della primavera
sembrate col mirabile candore...


FIORI D’APRILE
Ti piace primeggiar incontrastato,
facendo incetta sol di complimenti...


FIORI D’APRILE
Il raggio vi carezza come mano
materna che sol sappia consolare...


FIORI D’APRILE
Sembrate fanciullette appollaiate
alla veranda dell’azzurro cielo...


FIORI D’APRILE
Il cielo con gli azzurri suoi colori
fa meglio quel candore risaltare...


FIORI D’APRILE
Potreste col tramonto gareggiare,
petali calorosi come Mamma!

(Montechiaro 9-4-2013), Padre Nicola Galeno

REQUIEM D'ADDIO A PADRE EFREM COD

Il 9 agosto 2018 i confratelli e i parenti hanno festeggiato a Legnano il 92° compleanno di Padre Efrem, già molto provato dalla malattia.



Stamane, 18 agosto ci giunge notizia del suo ritorno al Padre, avvenuto ieri alle ore 23. Le esequie si celebreranno presso il Convento di Monza, data da stabilire.
Uniamoci in preghiera di suffragio per il nostro confratello della Provincia Lombarda Carmelitani Scalzi.
L'eterno riposo dona a lui o Signore, e splenda a lui la luce perpetua, riposi in pace.
Danila Oppio

ELEGIA GENOVESE - a ricordo della tragedia del crollo del ponte Morandi avvenuta il 14 agosto 2018




Ciclo su Elegia genovese

CROLLO     

Schianto pauroso: il ponte non c’è più!
Polcevera, t’arrossi per il sangue
di chi dalle macerie fu sepolto...
(Milano 14-8-2018)

IMPREVEDIBILE     

E’ tanto imprevedibile la vita.
Si parte per la bella scampagnata.
Poi un boato, tanto polverone.
Diventa quel torrente un Cimitero...
(Milano 14-8-2018

CEMENTO     

Cemento, sopportasti e poi cedesti,
oppresso da maltempo ed automezzi...
(Milano 15-8-2018)

GENOVA     

Genova, ti ritrovi circondata
dal palpitante cor degli Italiani.
(Milano 15-8-2018)

CHI E CHI       

Chi per un pelo il baratro evitò,
chi venne risucchiato senza scampo...
(Milano 15-8-2018)

PIANTO     

Una nazione piange come Madre,
che mai vedrà tornar dal fronte i figli...
(Milano 15-8-2018)

IL PONTE MORANDI    

Eri con la Lanterna la fierezza
di quest’industriosissima città
ed ora sei l’emblema sol del lutto...
(Milano 15-8-2018)

LE CAMPATE ANCORA INTATTE    

Veder mozzate le slanciate braccia
ci fa sentire tutti imprigionati...
(Milano 15-8-2018)

CONSOLATRICE    

Vergine, in tante case regna il lutto.
Tu fosti Addolorata e quindi sai
maternamente sempre consolare!
(Milano 15-8-2018), Padre Nicola Galeno

 Non potendo depositare fiori sulla tomba dei caduti, li dedichiamo in forma fotografica e poetica nel prossimo post.

Padre Nicola Galeno





martedì 14 agosto 2018

Alessandro Quasimodo a Grottaglie...con Anna Montella e Rita Iacomino



Alessandro Quasimodo, Rita Iacomino, Anna Montella e Carmela Montella a Grottaglie! Accanto al getto di una zampillante fontana. Sono poeti, scrittori, creatori di eventi letterari, di concorsi poetici e quant'altro che sia di ordine letterario. Alessandro, figlio del Premio Nobel Salvatore Quasimodo, è stato attore, regista ed è poeta e scrittore e si occupa di eventi che riguardano il padre, nel cinquantenario della sua scomparsa. Anna Montella si è presa cura di alcune mie edizioni in cartaceo e di creare mie sillogi poetiche in versione e.book. Ha inoltre realizzato per me delle videopoesie. Rita Iacomino ha presentato presso la Casa per tutti, oratorio della Parrocchia del Santuario di Santa Teresa del Bambino Gesù a Legnano, il mio romanzo Oneirikos.  
Felice di vedere riuniti questi cari amici.
Danila Oppio

giovedì 9 agosto 2018

INCONTRO CON EDITH STEIN di Padre Nicola Galeno OCD




 Mi vedo costretta a spezzare in due la bella impostazione realizzata da P. Nicola, ma per farla rientrare nell'esiguo spazio tutta intera, come potete notare, i caratteri di stampa risultano tanto piccoli da essere illeggibili da chi ha qualche problema di miopia, come me!  


mercoledì 1 agosto 2018

APPLAUSI A SCENA VUOTA di DAVID GROSSMAN - Recensione di Danila Oppio





APPLAUSI A SCENA VUOTA
Di David Grossman
Mondadori, 2014

pp. 176

€ 18,50 cartaceo

  
Il palcoscenico è deserto. Il grido echeggia da dietro le quinte. Il pubblico in sala a poco a poco si zittisce. Un uomo con gli occhiali, di bassa statura e di corporatura esile, piomba sul palco da una porta laterale. Signore e signori un bell'applauso per Dova'le G.! C'è qualcosa di strano nella serata.
Tra le sedie c'è un intruso, trascinato fino a quella cittadina poco raccomandabile da una telefonata inattesa: è l'onorevole giudice Avishai Lazar, amico d'infanzia di Dova'le. Deve giudicare la vita intera di quello che, lo ricorda solo ora, era un ragazzino macilento e incredibilmente vivace, con l'abitudine stramba di camminare sulle mani. Dova'le sul palco si mette a nudo, e imprigiona la sala nella terribile tentazione di sbirciare nell'inferno di qualcun altro. Nella storia di un bambino che camminava a testa in giù e da quella posizione riusciva ad affrontare il mondo. Un ragazzino che al campeggio paramilitare viene raggiunto dalla notizia della morte di un genitore e deve partire per arrivare in tempo al funerale. Ma chi è morto? Nessuno ha avuto il coraggio di dirglielo, o forse lui non ha compreso. Il giovane Dova'le ha un viaggio intero nel deserto per torturarsi con l'angoscia di un calcolo oscuro che gli avvelena la testa. Mio padre o mia madre? Ora eccolo, quel ragazzino, ancora impigliato nell'estremo tentativo di venire a capo di quella giornata lontana, ancora incapace di camminare dritto.

Quella che avete appena letto è la scheda tecnica del nuovo romanzo di David Grossman"Applausi a scena vuota". O forse sarebbe meglio dire la sinossi che si legge sul risvolto di copertina o aletta o inside flap che dir si voglia.
E’ la storia di un attore teatrale in una città della provincia israeliana. Nel racconto si riscontrano alcuni elementi che contraddistinguono lo stile di Grossman: la tragedia della Shoah, raccontata con phatos ma senza perdere quel tocco di umorismo mescolato ad un tremendo senso di colpa da parte del giudice che è stato invitato dall’attore a presenziare allo spettacolo.
Un libro il cui il protagonista, l'attore Dov, si cimenta nel suo ruolo di cabarettista in una provincia marginale e borghese, utilizzando il politicamente scorretto - facendo battute su gay, arabi e donne - per esprimere le peggiori pulsioni. E qui riscontro un Grossman diverso da quello conosciuto in altri suoi libri. L'autore d’improvviso decide di cambiare registro e di rivelarci un Dov più umano, che ricorda la sua infanzia, la sua mamma, il Lager e altri momenti toccanti della sua vita passata, come il suo primo funerale. Quel funerale che gli ha cambiato la vita. Una catarsi che lo riporta a essere il "bravo bambino" che tutti conoscevano.

Questo, in sintesi, il contenuto del libro, che mi ha preso e travolto fin dall’inizio. Un racconto drammatico pur nella sua comicità esteriore, nel senso  che sviscera l’interiorità più segreta di due esseri umani, ovvero dell’attore e del giudice suo amico – si fa per dire – d’infanzia. Non è per nulla facile entrare nei meandri più oscuri della mente umana. Ci sono ricordi rimossi, perché dolorosi, o altri che non si vogliono esternare, troppo privati o segreti. Così ho tirato le mie conclusioni: non riusciamo mai a conoscere noi stessi e gli altri a fondo. Tutti esterniamo solo quel che vogliamo far conoscere, cioè solo una parte di noi, del nostro essere e del nostro sentire, quella che riteniamo più accettabile. Qualcuno un tempo mi diceva che la verità è difficile da ammettere, che ci vuole coraggio da vendere. Bene, Dov il coraggio lo ha avuto, così come il giudice Lazar. Ma i miei applausi, a scena aperta e non certo vuota, vanno all’autore, che è riuscito a penetrare e scavare nel profondo tutto quel che i due protagonisti tenevano  gelosamente celato nella loro memoria emotiva.
Chi infatti riesce ad esternare anche la parte peggiore dei propri pensieri, o delle esperienze personali, senza provare un minimo di vergogna? Pochi possiedono tanto coraggio.Tutti abbiamo degli scheletri nell’armadio. La penna di Grossman, (anche mio zio di Zurigo, marito di una sorella di mio padre portava questo cognome, pur non essendo ebreo, ma cristiano protestante, sarà forse per questo ho tanta simpatia e stima per l’autore?) ha fatto meraviglie, come sempre nei suoi libri, e forse meglio ancora.
Suggerisco la lettura, che tiene col fiato sospeso, che ci rende spettatori in quel che accade sul palcoscenico dove la gente che assiste al monologo di Dov si entusiasma, si arrabbia, e poco alla volta, si defila, lasciando il locale quasi del tutto deserto, se non per quelle poche persone che hanno compreso il senso di quanto è portato in scena. 
Non accade forse così anche sul palcoscenico della nostra esistenza? Quanti veri amici abbiamo? Quante persone sanno restarci accanto per tutto il percorso della vita? O poco alla volta ci abbandonano, ci ignorano fino a dimenticarsi di noi? E non agiamo allo stesso modo con altri? Chi ha la forza di accompagnare con affetto e amicizia sincera qualcuno che per ragioni insondabili è venuto a noia, perché è più facile mettere in risalto i difetti altrui, che non il lato buono che appartiene a ciascuno?
Il libro di David fa molto pensare, ci fa sprofondare nella nostra introspezione, tanto da riuscire a leggere il messaggio criptato che lancia ai lettori: la storia di Dov e di Lazar potrebbe essere quella – con le naturali diversità – di ognuno di noi. Ci fa auto-esaminare, riflettere sul nostro comportamento e sulle cause che hanno plasmato il nostro carattere, a volte esterne, altre dovute alle nostre reazioni personali, di fronte ad eventi che hanno coinvolto o stravolto spazi della nostra esistenza. 

Danila Oppio

ONEIRIKOS - romanzo di Danila Oppio - Recensione di Rita Iacomini

ONEIRIKOS: RECENSIONE DI RITA IACOMINO

Ringrazio di tutto cuore la poetessa e scrittrice Rita Iacomino per aver presentato il mio romanzo la sera  di venerdì 11 maggio 2018 a Legnano e per averne scritto la presente recensione. 


RECENSIONE AL ROMANZO DI DANILA OPPIO

ONEIRIKOS




Quando acquisto un libro, ciò che mi attrae inizialmente sono il titolo e la copertina. Il romanzo di Danila Oppio possiede entrambe le caratteristiche che sono servite a farlo diventare mio.

“ONEIRIKOS”, sogno, tutto quello che ha dell’onirico è sempre fonte di attrazione per chi legge; il mistero entra in punta di piedi nel libro dell’autrice, per poi farsi assorbire dalla trama del suo romanzo. Ed è quello che mi è accaduto.

Mi sono immedesimata a tal punto che, a un bel momento, sono diventata io libro, mistero, sogno e ho accompagnato i personaggi nel loro viaggio fino alla fine, infiltrandomi nel loro percorso e, alternativamente, a volte sono stata Eve, altre volte Adam, donna e uomo, personaggi ormai disincarnati che si sono conosciuti in un altro tempo e che riescono a mettersi in contatto telepaticamente e commentare l’immensa catastrofe nucleare che ha distrutto il mondo.
Parlano della situazione pesante che ha coinvolto l’intero pianeta e travolto tutti gli ambiti sociali, della mancanza di rispetto per gli altri, gli attentati e le guerre fratricide che furono la causa e l’origine di tutti i mali.

Nel romanzo, ho potuto rilevare anche degli spunti poetici, sicuramente la penna di Danila risente piacevolmente della sua propensione poetica, e vorrei citare questa breve e intensa poesia contenuta all’interno del libro.

Se sono stella
Forse cadente
Nel tuo cielo
Incandescente
Trasparente
Tu, Dio, sei sole
Che scalda e fonde
Congelati pensieri
In liquide colanti forme
Iridescenti

Per concludere affermo che l’autrice ha saputo cogliere gli aspetti paradossali, tra il narrare e il descrivere.
Parlare di sogni non è facile, ma Danila lo fa in modo chiaro e preciso, rendendo tangibile anche l’inconcreto.
Il libro è di gradevole lettura, in quanto viene rispettata la cadenza della parola, con le sue interrogazioni e riflessioni sulle questioni esistenziali.


                                                                                                Rita Iacomino

BENVENUTO|

Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi