AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

domenica 9 luglio 2017

Nostra Signora e Sorella del Carmine 16 luglio 2017

Domenica prossima si festeggia la Beata Vergine del Monte Carmelo. In preparazione del giorno più importante dei Carmelitani, ho scritto un articolo pubblicato sul Bollettino Parrocchiale del Santuario di S. Teresa del Bambino Gesù di Legnano.

Desidero condividerlo coi visitatori di questo sito. La prima pagina riporta la parola del Parroco, Padre Renato Rosso. 



Oltre all'articolo, ho scelto tre immagini dei nostri Santi Carmelitani, Dottori della Chiesa, le ho ridimensionate allineandole e trasformate in b/n, per uniformarle. 





































Per una lettura meno difficoltosa, riporto il mio articolo qui sotto:
Tre grandi santi carmelitani e la loro unione filiale con la Beata Vergine del Monte Carmelo

Santa Teresa di Gesù
Santa Teresa di Gesù, che fu “tutta fuoco” anche nell’amore alla Madonna, scrisse queste parole stupende:
“Dopo Gesù, voglio essere la persona che più ha amato la Madonna”.
In famiglia vigeva una vita religiosa forte e costante e la devozione alla Madonna costituiva la perla della pietà più dolce e filiale.
La piccola Teresa assimilava molto bene questa devozione alla Madonna e fin da allora si ritirava in luoghi solitari per recitare il Rosario e a fare atti di venerazione verso la Celeste Mamma. Lo scriverà lei stessa in seguito: «Cercavo la solitudine per recitare le mie preghiere, che erano molte, specialmente il Rosario, di cui mia madre era molto devota, e voleva che lo fossimo pur noi ».
Quando Teresa perse la mamma, a soli 12 anni, era ancora bisognosa dell’affetto materno, ma la giovane non si scoraggiò. Anzi, seppe subito a chi rivolgersi, e le fu naturale affidarsi alla Madonna perché le facesse da Mamma celeste e terrena.
Ella stessa ce lo fa sapere: “Appena compresi la gran perdita, mi portai tutta afflitta ai piedi di una statua della Madonna, e la supplicai con molte lacrime a volermi fare da madre”. “Mi sembra che la mia preghiera, fatta con tanta semplicità, sia stata favorevolmente accolta, poiché non vi fu mai cosa in cui mi sia raccomandata a questa Vergine sovrana, senza che ne fossi subito esaudita”.
Da queste parole comprendiamo che l’esperienza della maternità e della mediazione di Maria, nella vita di S. Teresa, dovette essere speciale e laboriosa, come la missione alla quale era stata chiamata a realizzare in seno alla Chiesa e all’Ordine carmelitano.

Santa Teresa del Bambino Gesù
Quando sua sorella Pauline, cui era affezionatissima, entrò nel Carmelo, la piccola Thérèse, orfana della mamma già a quattro anni, si ammalò. Guarì soltanto quando la Madonna le apparve e le sorrise “al mattino della vita”. Si tratta di un episodio che segna profondamente la sua esistenza. Lo ricorderà con queste parole:
 - Non trovando soccorso sulla terra, la povera Teresa si era rivolta alla Madre del Cielo. La pregava con tutto il cuore perché avesse pietà di lei.
- A un tratto la Vergine mi apparve bella, tanto bella, che non avevo visto mai una cosa bella a tal segno, il suo viso ispirava bontà e tenerezza ineffabili, ma quello che mi penetrò tutta l’anima, fu il sorriso stupendo della Madonna. Allora tutte le mie sofferenze svanirono, delle grosse lacrime mi bagnarono le guance, ma erano lacrime di gioia. Ah – pensai - la Vergine Santa mi ha sorriso. Come sono felice!  E la Madonna continuò a sorriderle, come il giorno della sua Prima Comunione, quando si consacrò a Lei e le concesse la grazia dell’amore sponsale per Gesù, conducendola al Carmelo.

San Giovanni della Croce
Quando S. Giovanni della Croce morì, il fratello Francesco, anima eletta, ebbe una visione e lo vide in Paradiso accanto alla Madonna, circondato da Angeli. Così lo vide, nella gloria dei cieli. La Madonna fu particolarmente accanto a S. Giovanni della Croce sulla terra. La mamma di S. Giovanni della Croce era un modello di mamma cristiana, dal grande spirito di fede e di abnegazione. Lavoro, preghiera, educazione dei figli, e ciò riempì tutta la sua vita. Il santo timore di Dio, la conoscenza del Vangelo, l’amore del cielo, il disprezzo del mondo, il fervore della preghiera: queste cose ella inculcava nei cuori dei suoi figli, tra i quali Giovannino cresceva con il candore di un angelo, la prudenza di un adulto, il fare sempre modesto, un’obbedienza non comune. In particolare, la mamma trasfuse nei figli una tenerissima devozione alla Madonna, tanto che Giovannino non lasciava passare giorno senza rivolgerle speciali preghiere. Già da allora poteva lasciar presagire che sarebbe diventato il cavaliere della Regina del Carmelo. Indubbiamente la Madonna dovette avere molto caro questo figliolo, se gli apparirà immancabilmente vicina nei momenti più tragici. Fin da piccolo, mentre Giovannino giocava con alcuni compagni vicino a un laghetto, scivolò e vi cadde dentro. Stava ormai per affogare, quando ecco apparirgli la Madonna che gli porge la sua mano materna. Il bambino però non le dà la sua manina, perché la vede sporca, mentre la mano della Madonna è pura. È un particolare delicatissimo. La Madonna lo prende lo stesso e lo sostiene a fior d’acqua, finché qualcuno lo tira a riva, sano e salvo.  Alcuni anni dopo, lo stesso, Giovanni lavora da infermiere in un ospedale. Un giorno va ad attingere acqua al pozzo, ma scivola e vi precipita dentro. Lo credono morto, ma quando si affacciano a guardare nel pozzo, lo vedono placido e sereno a fior d’acqua. Appena tirato su, egli racconta che di nuovo, mentre stava affogando, la Madonna gli è apparsa e lo ha sostenuto con la testa fuori dell’acqua.
Si tratta di brevi aneddoti che pochi conoscono, e che fanno capire quanto la vicinanza della Vergine, per questi nostri Santi Carmelitani, sia stata di grande conforto.
Danila Oppio ocds

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