AFORISMA

Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita
(Rita Levi Montalcini)

Nostra Signora del Carmelo

Nostra Signora del Carmelo
colei che ci ha donato lo scapolare

martedì 28 giugno 2011

SESSANTESIMO SACERDOTALE DI BENEDETTO XVI

Non ho bisogno di aggiungere nulla, mi unisco a Padre Nicola nell'augurio affettuoso al nostro Pontefice

sabato 25 giugno 2011

giovedì 23 giugno 2011

IL PESO DELLA PREGHIERA

la bilancia


Una donna, vestita sobriamente, con il volto triste, entrò in un negozio, si avvicinò al padrone e umilmente gli chiese se poteva prendere alcuni alimenti a credito. Con delicatezza gli spiegò che suo marito si era ammalato in modo serio e non poteva lavorare e i loro sette figli avevano bisogno di cibo.
 Il padrone non accettò e le intimò di uscire dal negozio.
Conoscendo la reale necessità della sua famiglia la donna suplicò: “Per favore, signore, glielo pagherò non appena posso”.
Il padrone ribadì che non poteva farle credito, e che lei poteva rivolgersi ad un altro negozio.
In piedi, vicino al banco, si trova un giovane sacerdote che aveva ascoltato la conversazione tra il padrone del negozio e la donna. Il sacerdote si avvicinò e disse al padrone che avrebbe pagato quello che la donna avrebbe preso per il bisogno della sua famiglia, allora il padrone con voce riluttante, chiese alla donna: “Hai la lista della spesa?”. La donna disse “Si, signore”. “Bene” disse il padrone “metta la sua lista sul piatto della bilancia e le darò tanta merce quanto pesa la sua lista”.
La donna esitò un attimo e, chinando la testa cercò nel suo portafoglio un pezzo di carta, scrisse qualcosa e poi posò il foglietto su un piatto della bilancia.
Gli occhi del padrone e del sacerdote si dilatarono per lo stupore, quando videro il piatto della bilancia, dove era stato posato il biglietto, abbassarsi di colpo e rimanere abbassato.
Il padrone del negozio, fissando la bilancia, disse: “E’ incredibile” Il sacerdote sorrise e il padrone cominciò a mettere sacchetti di alimenti sull’altro piatto della bilancia. Pur continuando a mettere molti alimenti, il piatto della bilancia non si muoveva, fino a che si riempì. Il padrone rimase profondamente stupito.
 Alla fine, prese il foglietto di carta e lo fissò ancora più stupito e confuso… non era una lista della spesa!
Era una preghiera che diceva: “Mio DIO, Tu conosci la mia situazione e sai ciò di cui ho bisogno: metto tutto nelle tue mani!”.
 Il padrone del negozio, in silenzio, consegnò alla donna tutto ciò che aveva messo nel piatto della bilancia.
 La donna ringraziò e uscì dal negozio.
Il giovane sacerdote, consegnando una banconota da 50, disse al padrone: “ORA SAPPIAMO QUANTO PESA UNA PREGHIERA” …
Il nome di quel sacerdote era: KAROL WOJTYLA.

mercoledì 22 giugno 2011

PREGHIAMO PER LUCIA I BEATI MARTIN

Ecco Lucia! Nata prematura, gemella di Marta, che non ce l'ha fatta a sopravvivere. Lucia ha ora oltre un anno, è una bellissima bambina e se pur con problemi gravi a livello cerebrale, lotta per la vita. Per molto tempo è vissuta in ospedale, ed ora da alcuni mesi abita nella Casa di Gabriele, dove ha una costante ed amorosa assistenza da parte del personale specializzato. Le sue condizioni non permettono di tenerla in casa, avendo bisogno di cure adeguate al suo stato di salute. E' nutrita infatti con il sondino, ed ha subito già alcuni interventi. Ma non desidero scendere nei dettagli, quanto piuttosto chiedere a chi legge di pregare i Beati Coniugi Luigi e Zelia Martin, genitori di Santa Teresa del Bambino Gesù, attraverso quella novena che ho pubblicato recentemente, e con la quale già moltissime persone si sono attivate per richiedere la grazia del miracolo di guarigione di Lucia, perché solo un miracolo può salvarla.  Se questo dovesse accadere, ed io ci spero moltissimo, convinta che il Signore tutto può, sarebbe anche il secondo miracolo dei Beati Martin, e questo permetterebbe loro di essere innalzati all'onore degli altari, divenendo Santi come già lo è la loro figlia Teresina. I suoi due fratellini con i genitori vi ringraziano fin d'ora per le preghiere invocate ai Beati Martin, e vi ringrazio anch'io, perché sono sicura che se un grande coro di voci oranti sale al Cielo, Dio non può ignorarle, e ci concederà la grazia per Lucia Maria Teresa, così come ha già concesso la forza di una fede viva nei genitori, e la capacità di affidare al Signore ogni cosa, malgrado la difficile prova che stanno attraversando. 
IL NOSTRO IMMENSO GRAZIE A TUTTI COLORO CHE PREGHERANNO PER LUCIA!!!
Qui sotto, una poesia con una foto acquarellata di Padre Nicola Galeno, e un grazie anche a lui, per aver pregato e fatto pregare affinché Lucia migliori il suo stato di salute!

domenica 19 giugno 2011

LA FAMIGLIA DEI BEATI MARTIN E DI SANTA TERESA DEL BAMBINO GESU'


Padre Antonio Sangalli ocd presenta il piccolo Pietro Schilirò al Papa, durante il processo di Beatificazione dei Coniugi Martin, genitori di Santa Teresa del Bambino Gesù. Sono stati invocati dai genitori del bambino miracolato, e loro hanno accolto le suppliche e le hanno presentate al Signore, che ha concesso la grazia del miracolo di guarigione di Pietro.

Santa Teresa del Bambino Gesù in braccio alla mamma Zelia Guerin, attorniata dalle sorelle Maria, Paolina   Leonia, Celina  e dal papà Luigi Martin, alla destra e a sinistra Teresa adolescente stretta al suo amato papà che lei chiamava "mio Re"

L'URNA DELLE RELIQUIE DEI BEATI MARTIN A LEGNANO

Ieri sera, nella Parrocchia-Santuario dedicata a Santa Teresa del Bambino Gesù, a Legnano, si è svolta una Santa Messa in onore dei genitori della Santina, Luis e Zelie Martin. L'urna delle reliquie dei Beati Martin è stata accompagnata da Padre Antonio Sangalli, Carmelitano, il quale ha tenuto una bellissima omelia al riguardo. Hanno poi testimoniato il miracolo della guarigione del piccolo Pietro, i genitori Schilirò. Ho pubblicato un video che racconta quanto accaduto. Vi consiglio di vederlo, è davvero qualcosa di straordinario. 
Luigi Martin  nasce a Bordeaux (Francia) il 22 agosto 1823. trascorsa l'infanzia e la giovinezza ad Avignone e a Strasburgo, si stabilisce definitivamente ad Alencon. Sogna di diventare religioso presso i canonici del Gran San Bernardo, ma è dissuaso dallo studio del latino. Intraprende allora la professione di orologiaio.
Zelia Guerrin nasce a Gandelain il 23 dicembre 1831. Si trasferisce ad Alencon nel 1844. Come il suo futuro sposo, sogna la vita religiosa, ma dal colloquio con la superiora, comprende che non è la volontà di Dio.
Apprende allora i mestiere di merlettaia del celebre Punto di Alencon, fino a divenire abile artigiana.
Il 13 luglio 1858 nella chiesa di Notre-Dame di Alencon, Luigi e Zelia dopo un breve fidanzamento si uniscono in matrimonio. Dalla loro unione nasceranno nove figli (quattro moriranno in tenera età), tra cui Santa Teresa di Gesù Bambino.
Alla morte prematura di Zelia, avvenuta il 28 agosto 1877, il marito e le figlie si trasferiscono a Lisieux. Dopo un primo attacco di paralisi, Luigi viene ricoverato per tre anni al Bon Saveur di Caen a causa di arteriosclerosi cerebrale. il 29 luglio 1894 muore al castello La Musse, vicino a Evreux. 
Le cause di Beatificazione e Canonizzazione di Luigi Martin e Zelia Guerin furono istruite rispettivamente nelle Diocesi di Bayeux-Lisieux e di sées, dal 1957 al 1960 e inviate a Roma per essere discusse dalla Congregazione delle Cause dei Santi. Il Beato Giovanni Paolo II ha proclamato i coniugi Martin Venerabili, riconoscendo le virtù eroiche di ciascuno.
Il 29 giugno 2002 veniva guarito Pietro Schilirò, neonato affetto da "grave sindrome da aspirazione meconiale". La Consulta Medica e i Consultori Teologici delle Cause dei Santi hanno espresso giudizio affermativo in merito alla guarigione operata da Dio per intercessione dei coniugi Martin. In data 3 luglio 2008 Benedetto XVI ha approvato il miracolo della guarigione di Pietro. Il rito di Beatificazione si è svolto a Lisieux, nella Basilica di Santa Teresa, il 19 ottobr 2008. Le loro spoglie riposano nella cripta della Basilica di Lisieux. Un secondo miracolo è ora necessario perché i genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino siano dichiarati Santi. Anche questo miracolo, perché sia ritenuto utile alla loro Canonizzazione, occorre che sia ottenuto invocando la loro intercessione come coppia e non singolarmente. Allora i nomi dei Beati Coniugi Martin potranno essere iscritti nel calendario dei Santi della Chiesa universale.
NOVENA DEI BEATI LUIGI E ZELIA MARTIN
per ottenere grazie e per la loro canonizzazione

O Dio nostro Padre
io ti ringrazio di averci donato
i Beati Luigi Martin e Zelia Guerin
che, nell'unità e fedeltà del matrimonio
ci hanno offerto la testimonianza
di una vita cristiana esemplare, 
compiendo i loro doveri quotidiani
secondo lo spirito del Vangelo.

Allevando una numerosa famiglia,
attraverso le prove, i lutti e le sofferenze
hanno manifestato la loro fiducia in Te
ed aderito generosamente alla Tua volontà.

Signore, facci conoscere i tuoi disegni a loro riguardo,
e accordami la grazia che ti chiedo (....),
nella speranza che il padre e la madre
di Santa Teresa di Gesù Bambino
possano presto essere annoverati tra i santi della Chiesa
quale modello alle famiglie del nostro tempo. Amen.

Ognuno di voi avrà sicuramente una richiesta di miracolo personale, ma noi già da tempo stiamo pregando la novena ai Beati Martin, in favore della piccola Lucia. Speriamo nel miracolo, affinché attraverso l'intercessione dei genitori di Santa Teresa del Bambino Gesù, si ottenga la guarigione della piccola, e nel contempo il secondo miracolo affinché si possa canonizzare i Beati Coniugi Martin.  Chiedo anche ai lettori di pregare per questa bimba meravigliosa, che ha da poco compiuto un anno e che vorremmo ne vivesse ancora molti, per la gioia dei suoi genitori, dei fratellini e di tutti noi che siamo vicini alla famiglia. Ieri sera, insieme ai genitori di Pietro Schilirò, erano presenti anche i genitori di Lucia, uniti nella preghiera confidente nell'aiuto dei Beati. 

Miracolo di Pietro Schilirò

giovedì 16 giugno 2011

E' SEMPRE QUESTIONE DI FEDE!

So bene che la Chiesa non ha ancora deciso sulle apparizioni della Vergine, Regina della Pace, a Medjugorje. Lo so e me ne dispiace, perché in quel luogo accadono cose davvero meravigliose, non tanto per i miracoli tangibili, quando per le conversioni sempre più sentite. In ogni caso, quanto dicono i veggenti sono verità sacrosante: il mondo sta perdendo la fede, e con quella tutte le virtù ad essa legate. Inutile elencare i mali che stanno dilagando nel mondo, già li conoscete perché cercano di carpire anche le nostre anime, inutilmente spero! Come carmelitana, ho la Beata Vergine Regina, Madre e Sorella del Carmelo, a guida ed esempio. Se Lei appare a Medjugorje, qualcosa vuol dire anche a me, di questo sono certa. Riporto qui quanto ci ha suggerito il 2 giugno di quest'anno: sono parole vere, che ognuno di noi dovrebbe già sentire nel proprio cuore, senza bisogno che Maria ce lo ripeta continuamente:
1 - Il 2 giugno 2011, Mirjana
ha ricevuto la sua mensile apparizione alla Croce Blu, circondata da una grande folla. Dopo l’apparizione ci ha trasmesso il seguente messaggio:Fin dai primi messaggi la Gospa ha detto ai veggenti che aveva un piano, quello di convertire il mondo intero e di riconciliarlo con Dio. Mandata da suo Figlio Gesù, è venuta per aiutarci, perché il mondo sta camminando nelle tenebre. E’ venuta ad avvicinarci al cuore di Dio. Ci è riuscita? Il suo piano si è realizzato? Sembra che i suoi ultimi messaggi rispondano a questa domanda. "Il mondo si allontana ogni giorno di più da Dio" (25 ottobre 2008). Il suo cuore di madre è molto addolorato! Vicka dice che noi siamo ben lontani da quello che Lei sperava di realizzare con le sue venute. Molti suoi figli non sono ancora stati raggiunti dai suoi messaggi e tra quelli che li hanno ricevuti una parte ha deciso di viverli, ma una parte si è lasciata andare e non ha continuato.
"Cari figli, mentre vi invito alla preghiera per coloro che non hanno conosciuto l'amore di Dio, se guardaste nei vostri cuori capireste che parlo di molti di voi. Con cuore aperto domandatevi sinceramente se desiderate il Dio Vivente o volete metterlo da parte e vivere secondo il vostro volere. Guardatevi intorno, figli miei, e osservate dove va il mondo che pensa di fare tutto senza il Padre e che vaga nella tenebra della prova. Io vi offro la luce della Verita e lo Spirito Santo. Sono con voi secondo il piano di Dio per aiutarvi affinchè nei vostri cuori vinca mio Figlio, la Sua Croce e Resurrezione. Come Madre desidero e prego per la vostra unione con mio Figlio e con la sua opera. Io sono qui, decidetevi! Vi ringrazio!
 (La Madonna era triste. Ha benedetto particolarmente i sacerdoti presenti).
Siamo concreti!
Eccovi qualche idea per poter cambiare ogni giorno:
- Passare un’ora con vostro figlio senza il cellulare
- Fare un gesto molto gentile verso una persona che non ci ispira simpatia
- Farsi vivi con qualcuno molto solo
- Fare visita ad un anziano della nostra famiglia che riceve poche visite
- ‘Digiunare’ dalle parole negative per 24 ore
- Invitare a cena qualcuno che sta soffrendo
- Portare un dolce o dei cioccolatini ad un vicino con il quale non avete mai avuto il tempo di parlare
- Mandare una parola di ringraziamento a chi vi ha aiutato (parenti, collaboratori..)
- Proporsi come Baby-sitter gratuita per una mamma- Dire a vostro figlio (o marito) quanto lo amate

- Riannodate una vecchia e buona amicizia dimenticata da tanto tempo

Mirjana ci ha detto che la Gospa era triste. Triste? Non possiamo accettare di lascirla in questo stato! Per questo, ora più che mai, dobbiamo fare di tutto per accoglierla nelle nostre vite come Madre cara ed ascoltarla, e soprattutto la faremo molto felice dimostrandole di mettere finalmente il suo Figlio Gesù al primo posto nelle nostre vite!

Concludo: questi consigli sono una buona norma da seguire, che vengano dai figli di Medjugorje, da un sacerdote di una pieve in  montagna o dalla catechista della più piccola parrocchia di uno sperduto paesino, sono sempre da mettere in pratica: è infatti un buon modo per farsi prossimo, usare carità verso gli altri e ci tengo a ripetere che "carità" non significa fare elemosina, ma donare Amore! Colui che ha amato sopra ogni cosa che ci ha trasmesso Amore, ed è la Madre Sua che ci chiede di continuare ad amare come Lui ci ha amato e ci ama!!


mercoledì 15 giugno 2011

2015: ANNO DELL'ORAZIONE? SPERIAMO!!!!

LETTERA DEL VICARIO GENERALE SUL CENTENARIO TERESIANO
L'Ordine chiederà alla Santa Sede che il 2015 venga dichiarato "Anno dell'Orazione"
 
Communicationes
ROMA-ITALIA (23-05-2011).- A motivo della celebrazione del V Centenario della nascita di Santa Teresa, l'Ordine dei Carmelitani scalzi ha intenzione di chiedere alla Santa Sede che l'anno 2015 sia dichiarato ufficialmente "Anno dell'Orazione" ed Anno Giubilare per la città di Avila. Similmente, in stretto contatto con la Conferenza Episcopale Spagnola, si sta lavorando per invitare il Santo Padre a visitare la città di Avila.

Così ha dichiarato l'incaricato dal Definitorio Generale per l'organizzazione del Centenario, P. Emilio J. Martínez González, Vicario Generale dell'Ordine, in una circolare inviata a tutti i membri dell'Ordine. 

Nella lettera P. Emilio espone alcuni progetti che si stanno portando avanti nel preparare il V Centenario, tra cui i Congressi Internazionali, di carattere annuale, organizzati dal CITeS di Avila, l'elaborazione di vari documentari sulla figura di Santa Teresa ed il Carmelo, l'avvio del sito www.pervoisononata.com, un'opera teatrale ed una nuova traduzione delle opere teresiane in francese ed inglese. 

Tra gli obiettivi del Centenario è stato evidenziato quello "di restaurare e sistemare la chiesa conventuale di Avila che, come si sa, si trova sul luogo dove c'era la casa natale di Santa Teresa, prestando particolare attenzione alla cappella della sua nascita". P. Emilio definisce questo progetto "un omaggio degno ed imperituro alla figura della Santa nel Vº Centenario della sua nascita". Il Vicario Generale sollecita anche le singole Conferenze di Superiori Maggiori ad attivare le proprie Commissioni per promuovere nelle rispettive regioni le iniziative per il Centenario in coordinamento con la Casa Generalizia in modo da creare una rete di lavoro in tutto il mondo.
Infine Martínez González ha fatto sapere che è stato aperto un conto bancario attraverso cui si può offrire un contributo economico per realizzare questi ed altri progetti per il Centenario Teresiano. Il numero del conto bancario è disponibile anche sul sito www.pervoisononata.com cliccando su "donazioni", e dove si possono trovare ulteriori delucidazioni.
Lettera del Vicario Generale sul Centenario Teresiano

CATECHESI DEL PAPA - IL PROFETA ELIA

L’UDIENZA GENERALE, 15.06.2011 

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.Nel discorso in lingua italiana, il Papa, riprendendo il ciclo di catechesi sulla preghiera, ha incentrato la sua meditazione sulla figura del profeta Elia.Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA 

Il Profeta Elia

Cari fratelli e sorelle!

nella storia religiosa dell’antico Israele, grande rilevanza hanno avuto i profeti con il loro insegnamento e la loro predicazione. 

Tra di essi, emerge la figura di Elia, suscitato da Dio per portare il popolo alla conversione. Il suo nome significa «il Signore è il mio Dio» ed è in accordo con questo nome che si snoda la sua vita, tutta consacrata a provocare nel popolo il riconoscimento del Signore come unico Dio. 

Di Elia il Siracide dice: «E sorse Elia profeta, come un fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola» (Sir 48,1). Con questa fiamma Israele ritrova il suo cammino verso Dio. Nel suo ministero, Elia prega: invoca il Signore perché riporti alla vita il figlio di una vedova che lo aveva ospitato (cfr 1Re 17,17-24), grida a Dio la sua stanchezza e la sua angoscia mentre fugge nel deserto ricercato a morte dalla regina Gezabele (cfr 1Re 19,1-4), ma è soprattutto sul monte Carmelo che si mostra in tutta la sua potenza di intercessore quando, davanti a tutto Israele, prega il Signore perché si manifesti e converta il cuore del popolo. È l’episodio narrato nel capitolo 18 del Primo Libro dei Re, su cui oggi ci soffermiamo.Ci troviamo nel regno del Nord, nel IX secolo a.C., al tempo del re Acab, in un momento in cui in Israele si era creata una situazione di aperto sincretismo. Accanto al Signore, il popolo adorava Baal, l’idolo rassicurante da cui si credeva venisse il dono della pioggia e a cui perciò si attribuiva il potere di dare fertilità ai campi e vita agli uomini e al bestiame. Pur pretendendo di seguire il Signore, Dio invisibile e misterioso, il popolo cercava sicurezza anche in un dio comprensibile e prevedibile, da cui pensava di poter ottenere fecondità e prosperità in cambio di sacrifici. Israele stava cedendo alla seduzione dell’idolatria, la continua tentazione del credente, illudendosi di poter «servire a due padroni» (cfr Mt 6,24; Lc 16,13), e di facilitare i cammini impervi della fede nell’Onnipotente riponendo la propria fiducia anche in un dio impotente fatto dagli uomini.
È proprio per smascherare la stoltezza ingannevole di tale atteggiamento che Elia fa radunare il popolo di Israele sul monte Carmelo e lo pone davanti alla necessità di operare una scelta: «Se il Signore è Dio, seguiteLo. Se invece lo è Baal, seguite lui» (1Re 18, 21). E il profeta, portatore dell’amore di Dio, non lascia sola la sua gente davanti a questa scelta, ma la aiuta indicando il segno che rivelerà la verità: sia lui che i profeti di Baal prepareranno un sacrificio e pregheranno, e il vero Dio si manifesterà rispondendo con il fuoco che consumerà l’offerta. Comincia così il confronto tra il profeta Elia e i seguaci di Baal, che in realtà è tra il Signore di Israele, Dio di salvezza e di vita, e l’idolo muto e senza consistenza, che nulla può fare, né in bene né in male (cfr Ger 10,5). E inizia anche il confronto tra due modi completamente diversi di rivolgersi a Dio e di pregare.I profeti di Baal, infatti, gridano, si agitano, danzano saltando, entrano in uno stato di esaltazione arrivando a farsi incisioni sul corpo, «con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue» (1Re 18,28). Essi fanno ricorso a loro stessi per interpellare il loro dio, facendo affidamento sulle proprie capacità per provocarne la risposta. Si rivela così la realtà ingannatoria dell’idolo: esso è pensato dall’uomo come qualcosa di cui si può disporre, che si può gestire con le proprie forze, a cui si può accedere a partire da se stessi e dalla propria forza vitale. 

lunedì 13 giugno 2011

SACERDOTI E S.MESSA


  Ho partecipato alla S. Messa di Pentecoste provando una sensazione di particolare intensità.  Il sacerdote, in ogni preghiera che pronunciava,  emanava l’unione spirituale con cui “parlava con il Signore”, così come non si è limitato durante la  consacrazione, ad  elevare la pisside ed il calice in un tempo breve, ma li ha tenuti alzati per un periodo più lungo, con lo sguardo adorante. L’omelia era pregnante: lo Spirito Santo che discese sugli Apostoli pareva stesse scendendo in quel momento sul sacerdote e su tutta l’assemblea. Detto così, non rende l’idea e non descrive l’emozione del cuore. Ho semplicemente pensato che questo dovrebbe essere l’atteggiamento di ogni celebrante: non statico, non ripetitivo, non sbrigativo, non freddo o formale. Ho sentito l’unione profonda tra sacerdote e fedeli, unione cementata dall’Amore di Dio Padre, del Figlio e soprattutto dello Spirito Santo. Ho percepito chiaramente lo Spirito aleggiare sui presenti, chiamato dal sacerdote a stare tra noi durante la celebrazione Eucaristica. Ho compreso che quello era l’unico e vero modo per dialogare con il Signore, e tra il popolo di Dio. Non servono parole superflue, non occorrono abbracci o dichiarazioni di affetto tra le persone, basta mettere Dio tra gli esseri umani, e tutto è detto, tutto è compiuto.
Alla S. Messa non si va per obbligo, neppure per tradizione o abitudine, tanto meno per “farsi vedere” o per incontrare gli altri. La Celebrazione Eucaristica è l’incontro dell’anima con Dio, e se l’anima viene attratta da Lui, allora ci si incontra con tutti e si prova un’unione sensibilmente diversa. Perché c’è il Signore presente, c’è lo Spirito di Dio che effonde i suoi doni, c’è il Figlio che è lì col Suo Corpo e col Suo Sangue.  C’è il Pane di Vita.
Certo, il sacerdote in tutto questo ha una parte essenziale: non dobbiamo guardare se qualche volta sbaglia, se le sue omelie sembrano lunghe o noiose, e tutte quelle cose che “distraggono” l’attenzione dal vero centro della Messa. Dobbiamo percepire la fede del Sacerdote, il suo amore per il Signore, ed il suo desiderio di volerlo trasmettere a noi fedeli, di questo Amore che viene da Dio.
Troviamo così la consolazione vera, che viene dal Consolatore stesso: lo Spirito Santo. E allora non stiamo a polemizzare sui sacerdoti deboli, peccatori, pieni di difetti che ci affrettiamo a denunciare e correggere. O peggio, poiché priva di vera carità, andare a fare le pulci laddove il celebrante non è buon oratore, o “la tira in lungo”. Che c’è di male nello stare un po’ di più con il Signore? Nulla, c’è tanto di bene! Vediamo che  invece ci sono sacerdoti buoni, santi, votati al Signore con tutto sé stessi.
Parlando con uno di loro, ho espresso il mio modo di vedere il prossimo, anche laico, naturalmente!
Lo vedo come una miniera che può essere d’oro, d’argento o di altro metallo prezioso od utile, oppure una cava di pietre preziose. Si sa che questi tesori sono nascosti tra pietre prive di valore, che vanno prese a picconate per mettere in luce le vene aurifere, o diamantifere….e poi vanno gettate come rifiuti. Così siamo noi, nessuno escluso. Siamo delle cave piene di detriti, ma dentro questi, se si va a scavare, troviamo tesori inestimabili. Per metterli in luce, però , dobbiamo eliminare i detriti dei nostri difetti, peccati, negatività che dir si voglia. Lo dobbiamo fare prima di tutto sulla nostra anima, sul nostro modo di essere e di agire, ma è necessario farlo anche riguardo il nostro prossimo. Spesso infatti evidenziamo i mali che ci sono nel mondo, i difetti che troviamo insopportabili nei nostri simili, e oscuriamo la parte di bene e di bello che c’è in ogni essere umano, anche in quello che riteniamo peggiore. Se andassimo invece a cercare la pietra preziosa, l’oro, il diamante che ogni creatura possiede – perché tutti hanno un lato positivo, un talento vero ricevuto dal Signore, e spesso anche molti di più – riusciremmo a rapportarci con gli altri in maniera diversa, li vedremmo con gli occhi dell’amore umano, ma anche con quelli dell’Amore divino.
Ed è un risultato….divinamente bello!!!!
Diciamo agli altri ciò che debbono sentirsi dire:  che hanno delle qualità, che li amiamo per questo, e che queste qualità oscurano i difetti, che diventano meno vistosi ai nostri occhi, e che l’amore li dissolve. Dovremo sempre tenere in mente quella famosa frase del Signore Gesù: «Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo?» Vangelo: Lc 6,39-42   L’Amore del Signore è anche questo: non guardare ai difetti altrui, ma cercare piuttosto di correggere i propri. Abbiamo molto da farci perdonare da Dio e dal prossimo, prima di permetterci di giudicare gli altri e di criticarli anche nelle piccole manchevolezze che si possono lasciar correre.
Se andiamo alla S. Messa, non andiamo per la simpatia che proviamo verso un dato sacerdote, e neppure per sfoggiare un abito nuovo. Non andiamo per spettegolare poi, all’uscita di Chiesa, su questo e su quello, e per distrarci durante tutta la Celebrazione, guardando i fratelli ed il sacerdote con occhio critico. Siamo lì per il Signore, e per Lui solo, esattamente come Lui è lì, Pane spezzato, per tutti noi. Che dovrebbe dire Lui di noi, se fosse ,come noi, esigente nei nostri confronti? Invece Dio si è incarnato per amarci, per perdonarci e per accettarci così come siamo, una miniera di sassi con qualche prezioso tesoro  nel suo interno!!!
Ringrazio tutti i sacerdoti (carmelitani soprattutto!!) che mi hanno aiutato nel mio cammino spirituale: quelli che con le loro conferenze mi hanno arricchito culturalmente e spiritualmente, quelli che con le loro omelie mi hanno irrorato l’anima, quelli che mi hanno dato spazio in parrocchia per soddisfare il mio desiderio di rendermi utile, quelli che mi hanno donato la loro amicizia, facendomi sentire parte integrante della Chiesa, quelli che mi hanno arricchito con la poesia spirituale, con letture indicate per la mia crescita spirituale, e anche quelli che mi hanno messo in difficoltà, che non mi hanno capito, che mi hanno snobbato, che hanno in qualche modo deluso le mie aspettative nei loro confronti. Li ringrazio tutti, perché mi rendo conto che sono stata io a pretendere tanto da loro, Alcuni hanno saputo donarmi ciò che cercavo, altri non lo hanno fatto, ma per camminare con il Signore bisogna anche pazientare, perché lungo il cammino si trovano sempre ostacoli, ed il Signore lo permette affinché possiamo affinare il nostro spirito e non farci abbattere dalle difficoltà o intralci. Davanti ad un ostacolo da superare, come ad un concorso ippico, Dio mette sempre una “carota o lo zuccherino” di consolazione. Ed io sono in debito perenne con il Signore, perché di doni me ne ha profusi tanti…il segreto è saperli riconoscere!!! Ancora una volta GRAZIE    a tutti i sacerdoti che ho incontrato lungo il mio percorso cristiano

domenica 12 giugno 2011

Michael Jackson - Ain't No Sunshine

Ricordandoti  Jako,  per  attestare che eri bravo fin da piccolo, una voce incantevole. Ma perché ti sei fatto prendere dalla frenesia di essere bianco per forza? La tua  mamma ti ha fatto così carino, ed il buon Dio ti ha dato una voce inconfondibile, un talento meraviglioso! Che hanno i "bianchi" di così speciale da voler essere come loro a tutti i costi? Ora che puoi vedere dall'alto ogni cosa, ti sarai accorto che la differenza tra gli uomini non è basata sul colore della pelle, sul paese d'origine, sul ceto sociale o sull'entità del conto in banca. L'unica differenza tra gli uomini consiste in questo: coloro che sanno amare e coloro che non conoscono questo verbo!! Un abbraccio Jako, che Dio ti abbia nel suo Paradiso! 

venerdì 10 giugno 2011

PENTECOSTE

PADRE NICOLA GALENO OCD non avrà nulla in contrario se ho pubblicato una sua poesia tratta dall'intero ciclo sulla Pentecoste che egli stesso ha inserito sul sito steresa.altervista.org. Consiglio i  lettori di gustare tutte le sue poesie, illustrate da opere d'arte sacre da lui fotografate, entrando nel suo sito sopra citato. Per agevolarvi, è sufficiente che clicchiate sull'elenco dei miei siti preferiti, a destra dello schermo, dov'è scritto "le poesie nel Carmelo". Vi sorprenderanno! Buona Pentecoste a tutti e che lo Spirito del Signore discenda copioso nei vostri cuori!

BENEDETTO XVI - ADOTTARE ENERGIE SICURE

IL PAPA: "ADOTTARE ENERGIE SICURE E RISPETTOSE DELL'UOMO E DEL CREATO"(Da Avvenire, 9 Giugno 2011)
Papa Benedetto XVI ha evocato oggi l'emergenza della centrale nucleare di Fukushima in un discorso ai nuovi ambasciatori ricevuti per la presentazione delle credenziali. Il Papa ha ricordato infatti ai diplomatici "le innumerevoli tragedie che hanno toccato la natura, le tecnica e i popoli" in questo primo semestre del 2011 ed ha commentato: "l'ampiezza di tali catastrofi ci interroga".
"L'uomo a cui Dio ha confidato la buona gestione della natura non può essere dominato dalla tecnica e diventare suo soggetto. Una tale presa di coscienza deve condurre gli Stati a riflettere insieme sull'avvenire a breve termine del pianeta, riguardo alle loro responsabilità verso la nostra vita e le tecnologie".

Per Benedetto XVI, "in questo senso è divenuto necessario rivedere completamente il nostro approccio con la natura". Nel suo discorso, il Pontefice ha affrontato il tema dell'ambiente, sostenendo che "l'ecologia umana è un imperativo". "Adottare stili di vita rispettosi dell'ambiente e sostenere la ricerca e lo sfruttamento di energie che in grado di salvaguardare il patrimonio del creato ed essere senza pericolo per l'uomo, devono costituire - ha scandito - priorità politiche ed economiche".


PAPA BENEDETTO XVI: “ECOLOGIA UMANA, UN IMPERATIVO”
(Da SIR Servizio Informazione Religiosa, 9 Giugno 2011)
“L’ecologia umana è un imperativo. Adottare stili di vita rispettosi dell’ambiente e sostenere la ricerca e lo sfruttamento di energie che siano in grado di salvaguardare il patrimonio del creato ed essere senza pericolo per l’uomo, devono costituire priorità politiche ed economiche”. E’ un discorso interamente dedicato ai temi ecologici quello pronunciato oggi da Papa Benedetto XVI ai nuovi ambasciatori accreditati presso la Santa Sede di Moldavia, Guinea, Belize, Siria, Ghana e Nuova Zelanda. Parlando in francese, il Papa ha subito fatto riferimento alle “innumerevoli tragedie che hanno toccato la natura, la tecnica e i popoli” in questo primo semestre del 2011 ed ha commentato: “l’ampiezza di tali catastrofi ci interroga”. “L’uomo – ha quindi proseguito - a cui Dio ha confidato la buona gestione della natura, non può essere dominato dalla tecnica e ! diventare suo soggetto.
Una tale presa di coscienza deve condurre gli Stati a riflettere insieme sull’avvenire a breve termine del pianeta, riguardo alle loro responsabilità verso la nostra vita e le tecnologie”. “Il questo senso – ha proseguito il Santo Padre – è divenuto necessario rivedere completamente il nostro approccio con la natura”.
La natura – ha detto Benedetto XVI – “ci è essenziale”. E’ in qualche modo la “casa” in cui abita l’uomo per cui è divenuto oggi impellente “arrivare rapidamente ad un arte del vivere insieme che rispetta l’alleanza tra l’uomo e la natura senza la quale la famiglia umana rischia di scomparire. Deve pertanto essere realizzata una riflessione seria che porti a proporre soluzioni precise e percorribili. I governi devono impegnarsi a proteggere la natura e aiutarla a svolgere il suo ruolo essenziale per la sopravvivenza dell’umanità”.
Il discorso del Santo Padre affronta a questo punto il nodo delle tecnologie. Ed ha detto: “La tecnica che domina l’uomo, lo priva della sua umanità. L’orgoglio che essa genera, fa nascere nelle nostre società un economismo ingestibile ed un certo edonismo” che a sua volta “determina comportamenti egoistici e succubi”. “Coscienti del rischio che corre l’umanità”, è dunque diventato oggi “urgente giungere a coniugare la tecnica con una forte dimensione etica”.
 (©L'Osservatore Romano 10 giugno 2011)

mercoledì 8 giugno 2011

UN NUOVO SACERDOTE NEL CONVENTO CARMELITANO DI LEGNANO

SABATO 11 GIUGNO 
Fra Paolo Pigozzo e fra Davide Maria Bernasconi verranno ordinati sacerdoti
(Padre Paolo Pigozzo è alla sinistra guardando lo schermo, purtroppo non ho a disposizione la foto di Fra Davide!)

L'ordinazione
alle 16 in Duomo


Nel giorno in cui la Chiesa ricorda l’effusione dello Spirito Santo su Maria e gli Apostoli riuniti nel Cenacolo, il cardinale Tettamanzi ordinerà 17 nuovi preti e 3 religiosi (il frate minore Raffaele Casiraghi e i carmelitani scalzi Paolo Pigozzo e Davide Maria Bernasconi). La cerimonia delle ordinazioni, sabato 11 giugno, si svolgerà in Duomo alle 16, proprio all’interno della Messa vigiliare di Pentecoste, caricandosi così di un ulteriore significato: il ricordo della nascita della Chiesa. Sarà dunque una celebrazione più particolare del solito, che si aprirà con il rito della luce, cui seguiranno l’inno e le letture vigiliari, alternate dai salmelli. Prima dell’omelia verranno presentati all’Arcivescovo i 20 candidati, che a turno risponderanno il loro «Eccomi!». Poi, dopo il commento al Vangelo, inizierà il rito dell’ordinazione. Un momento molto atteso dai 17 seminaristi candidati al presbiterato che, per prepararsi bene, domenica 5 giugno inizieranno la settimana di ritiro presso i padri oblati missionari di Rho. Domenica sera pregheranno e ceneranno insieme ai loro genitori, poi li saluteranno per raccogliersi in silenzio e meditazione, sempre accompagnati dal loro padre spirituale, don Angelo Cazzaniga, fino al giorno dell’ordinazione.
Auguri a Fra Paolo, che tra poco, come mi ha raccontato tutto felice il mio nipotino, non sarà più un semplice Fra, ma un  vero Padre!!!
Il titolo non vuole escludere il futuro Padre Davide Maria Bernasconi, che appartiene al Carmelo Lombardo, ed è stato da noi a Legnano per un certo periodo durante il suo studentato, per dare una mano in Oratorio nella pastorale giovanile. esattamente come ci ha affiancati Fra Paolo Pigozzo Anche a lui tanti auguri per la Sua Ordinazione sacerdotale.
Ad entrambi l'augurio per un cammino alla continua sequela di Cristo, affrancato dal carisma carmelitano donatoci dalla nostra Santa Madre Teresa d'Avila e di San Giovanni della Croce, Santa Teresa del Bambino Gesù, Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) e tutti i santi che hanno sentito forte il richiamo al Carmelo..
Che la Vergine del Monte Carmelo, nostra Sorella e Madre vi protegga e vi accompagni!

lunedì 6 giugno 2011

SANTA TERESA D'AVILA: Cammino di Perfezione Cap. XX

CAPITOLO 20
Diverse sono le vie dell'orazione, ma si ha conforto in tutte - Consiglia le sorelle a parlare spesso di quest’argomento

1 - Pare che nel capitolo precedente affermi il contrario di quello che ho detto prima.
Consolando le anime che non arrivano alla contemplazione, ho detto che diverse sono le vie per andare a Dio e che in cielo vi sono molte mansioni.
Ed è vero, perché il Signore, conoscendo la nostra debolezza, ha voluto appunto, da Quegli che è, moltiplicarci gli aiuti.
Però non disse: « Per questa via verranno gli uni e per questa gli altri ».
Anzi, fu cosí grande la sua bontà che, non impedì ad alcuno d'attingere a questa fonte di vita.
Sia Egli per sempre benedetto! Con quanta ragione avrebbe potuto impedirlo a me!

2 - No, non ne allontana nessuno, tanto vero che non proibì a me di continuare a bere quando cominciai, né permise che mi cacciassero nel profondo.
Anzi, grida a gran voce, chiamando tutti.
Tuttavia, nella sua bontà, non sforza nessuno, ma a coloro che lo seguono dà a bere in mille modi, affinché nessuno sia senza conforto e muoia di sete.
Si tratta, infatti, di una fontana abbondante, da cui derivano vari ruscelli, alcuni piccoli, altri grandi, e altri con piccole pozze.
Questi ultimi sono per i bambini, per coloro, cioè, che sono ancora sul principio, ai quali basta quel poco: mostrandone loro in gran copia, non si farebbe che spaventarli.
Perciò, sorelle, non dovete temere di morir di sete. Su questo cammino l'acqua delle consolazioni non manca mai, né sarà mai che arriviate al punto da non poterne più.
E perché è così, seguite il mio consiglio: andate sempre avanti, combattete da forti, morite pure nella lotta, non essendo qui che per questo.
Procedendo con la ferma risoluzione di morire piuttosto di non giungere alla meta, anche se qui il Signore vi lascia soffrire un po' di sete, vi disseterà sovrabbondantemente nella vita che non ha fine, dove non si avrà più a temere che quell'acqua ci manchi.
Piaccia a Dio che non manchiamo noi a Lui! Amen.

3 - Vediamo ora quello che dobbiamo fare per metterci sul cammino e non sbagliare strada fin da principio.
Importa molto cominciar bene, perché dal principio dipende il resto.
Non dico già che non si debba neppur cominciare se non si abbia la risoluzione di cui parlo. Il Signore ci verrebbe perfezionando: quando da parte nostra non si facesse che un sol passo, questo avrebbe in sé tanta forza, che, lungi d'andar perduto, verrebbe ricompensato ad usura.
Se ne può essere sicuri.
Ecco una persona che ha un rosario indulgenziato. Se lo recita una volta, guadagna le indulgenze una volta, e più volte, se lo recita più volte.
Ma se invece di recitarlo lo tiene chiuso nello scrigno, è meglio che non l'abbia.
Altrettanto è di coloro che non possono più continuare su quella via.
Grazie al poco che vi han camminato, hanno lume per ben condursi su altre vie; e più ne hanno, quanto più si sono in essa inoltrati.
Stiano dunque sicuri che dal cominciare quella via non ne avranno alcun danno, anche se poi l'abbandonino, perché il bene non è mai   causa di male.
Perciò, figliuole mie, quando trattate con altre persone, se le vedete disposte e l'amicizia ve Io consente, procurate che si diano senza timore alla ricerca di tanto bene.
Vi chiedo, per amor di Dio, che i Vostri intrattenimenti siano sempre ordinati al maggior bene di coloro con cui parlate, perché la vostra orazione non deve aver altro di mira che il profitto delle anime.
Questo dovete chiedere a Dio, e sarebbe veramente mal fatto se ciò non procuraste in tutti i modi.

giovedì 2 giugno 2011

LA PAROLA CRESCE CON TE

IBBIA
La PAROLA non informa, non istruisce, non catechizza, la PAROLA CREA- oggi si realizza la PAROLA
La Parola crea in noi emozione> anche la nostra parola deve saper creare emozione in chi ci ascolta > Gesù ti ama, Gesù scommette su di te> questa è la Parolala Scrittura cresce con te
AROLA

La Sacra Scrittura cresce con chi la legge (San Gregorio Magno)

Fare memoria di quei momenti in cui l’hai visto, contemplato e “fatto esperienza” per fronteggiare i momenti difficili, di buio
……………………………….
Hanno detto:                                                CRITTURA


Ignorare la Scrittura è ignorare Cristo (San Girolamo)

La Sacra Scrittura cresce con chi la legge (San Gregorio Magno)

La Sacra Scrittura è il cartello stradale. Cristo è la strada (S. Kierkegaard)

La Bibbia è la carta di navigazione dei singoli e dei popoli. Lì c'è da dove vieni, dove sei e dove vai. (G. La Pira)

Non basta possedere la Bibbia: bisogna leggerla; non basta leggere la Bibbia: bisogna comprenderla; non basta comprendere la Bibbia: bisogna viverla.

Come spesso mi accade di fare, apro a caso la Bibbia, e leggo il primo versetto che mi capita sotto gli occhi, per consultare quello che potrei chiamare lo spirito del mio destino: egli è il portavoce imparziale e spietato del parere di Dio. Naturalmente non sbaglia mai. Qualsiasi versetto io legga calza sempre alla perfezione al mio caso, con una precisione che mi agghiaccia. (P. P. Pasolini)

La Bibbia è l'unico caso al mondo in cui l'autore del libro è anche l'autore dei lettori". (R. Benigni)

La scienza descrive, la Bibbia spiega. Entrambe si ricongiungono in una medesima verità (P. Castans)

La Bibbia è una fantastica lettera d'amore scrittaci da Dio per dirci come ci ama e comunicarci i suoi progetti su di noi (D. Decoin)

Io ho avuto tre educatori: la strada, la scuola e la Bibbia; alla fine è la Bibbia quella che conta di più. E' l'unico libro che dovremmo possedere. (D. Ellington)

Cercare Dio, trovarlo e cercarlo ancora: questo è il tema costante della Bibbia (card. Marty)

Ci sono pervenute lettere da quella Città verso la quale siamo pellegrini: sono le Sacre Scritture (Sant'Agostino)

Tu non puoi criticare il Nuovo Testamento: è il Nuovo Testamento che critica te (J.J. Chapman).

Il rispetto dei cattolici per la Bibbia è enorme, e si manifesta soprattutto nel tenersene a rispettosa distanza (P. Claudel)

I Salmi sono come il pane: piacciono sempre (Piera Delfino) 

L'uomo è un innato ascoltatore della parola di Dio. (K. Rahner)ETTURA

Nella preghiera siamo noi che parliamo a Dio, ma nella lettura della Bibbia è Dio che parla a noi. (Sant'Isidoro di Siviglia)

Tutto il progresso spirituale si basa sulla lettura e sulla meditazione: ciò che ignoriamo, lo impariamo con la lettura; ciò che abbiamo imparato, lo conserviamo con la meditazione. (Sant'Isidoro di Siviglia)

La lettura della Bibbia ci procura un duplice vantaggio: istruisce la nostra intelligenza e ci introduce all'amore per Iddio distogliendoci dalle cose vane. (Sant'Isidoro di Siviglia)

Nessuno può capire il senso della Bibbia, se non acquista consuetudine e familiarità con essa mediante la lettura. (Sant'Isidoro di Siviglia)

Mettiamo freno all'effervescenza dei pensieri che ci angosciano e che salgono dal nostro cuore come acqua in ebollizione, leggendo le Scritture e ruminandole incessantemente...e ne sarete liberati. (San Pacomio)

La verità, non l'eloquenza, va ricercata nelle sante Scritture. Ogni sacra Scrittura deve leggersi con quello stesso spirito con cui fu composta. Nelle Scritture dobbiamo ricercare piuttosto quel che è utile, che non la finezza del discorso. Così pure dobbiamo leggere volentieri i libri devoti e semplici, come i sublimi ed i profondi. Non dare importanza all'autorità dello scrittore, se fu o meno un gran letterato; ma ti spinga a leggere l'amore della pura verità. Non ricercare chi abbia detto questa cosa, ma presta attenzione a cosa vien detto. (Imitazione di Cristo)

La Scrittura ha fornito dei passi per consolare tutte le condizioni e per intimidire tutte le condizioni. (B. Pascal)

Personalmente torno sempre al Vangelo: lo considero la mia vera patria spirituale. Ciò che Cristo dice di sé non mi lascia mai incredulo, mai deluso. (H. Bergson)

Il Vangelo non è un fumetto per adolescenti ritardati, ma un libro a caratteri di fuoco come lo spirito degli apostoli, a caratteri di sangue come lo spirito dei martiri (card. Etchegaray)

Mi è accaduto molte volte di non sapere che partito prendere. Allora mi sono rivolto al Nuovo Testamento e nel suo messaggio ho attinto forza (Ghandi)

In nessun luogo si trovano espressioni rivoluzionarie come nel Vangelo (F. Hegel)

Il Vangelo è la fonte da cui è scaturita la nostra civiltà (I. Kant).

Tutto si spiega col Vangelo, tutto conferma il Vangelo (A. Manzoni)

Nel Vangelo c'è il pane per tutte le ore (P. Mazzolari).
Cinque sono in realtà i Vangeli, e il quinto è come un libro che il Signore ha lasciato aperto. Lo scriviamo tutti noi con le opere che compiamo, e ogni generazione vi aggiunge una parola (M. Pomilio).

Il Vangelo è come un cielo notturno: più lo si contempla e più stelle vi si scorgono.

Dobbiamo sempre ripulire i Vangeli dalle nostre aggiunte di parte (A. Esparcieux)

Il Vangelo ci aspetta; il suo valore, lungi dall'essere esaurito, rimane da scoprire, perché la Parola di Cristo è sempre nuova ed è una promessa infinita (A. Gide).

Il Vangelo non è una risposta pronta a tutti i problemi degli uomini; li risolve piuttosto trasformando l'uomo (Padre Hamann).

Nessuna dottrina inventata dagli uomini potrà mai riscaldare il mondo come quella del Vangelo (J. Montaurier)

Il Vangelo è un'istantanea di Cristo mentre esce dall'eternità per rientrarvi (M. Pouget).

Il Vangelo risponde al bisogno di dare un senso alla mia vita, alla mia sete di speranza, di risurrezione; al desiderio di essere in comunione con l'umanità di cui faccio parte; alla necessità di dare un senso ai miei atti e in particolare al dolore e alla prova (Priore Leprince Ringuet)

La Bibbia è la Parola di Dio. La Natura è invece la sua scrittura. (Galileo Galilei)

Chi è pellegrino sulla terra incontra molte ragioni di noia: non può che tediarsi uno spirito che è fatto per la verità e deve vivere tra le apparenze. Ebbene, dice sant'Ambrogio, " Cristo e la divina Scrittura sono il rimedio a ogni tedio" (G. Biffi)

Le pagine bibliche ci fanno conoscere la povertà del nostro mondo interiore insieme con la ricchezza e la generosità di Dio. Devono incidere spietatamente sul nostro essere perché a poco a poco sia tolto ogni residuo dell'uomo vecchio e si sviluppi sempre più coerentemente la vita battesimale (G. Biffi)

La Sacra Scrittura è, per così dire, una finestra sul mondo invisibile e più vero che con la rigenerazione battesimale è già diventato nostro; il mondo che già informa di sé l'esistenza ecclesiale; il mondo che sarà la nostra eredità disvelata e inalienabile ma che dobbiamo fin d'ora anticipare nella contemplazione fiorita dall'atto di fede. E una «finestra» sul mondo onnicomprensivo e unitario col quale dobbiamo a poco a poco entrare in comunione di mente e di cuore; una finestra che è dono della misericordia divina, perché ci sia dato di guardare con sicurezza e con agio sulla realtà trascendente, la sola che può sciogliere ogni tormentoso enigma esistenziale. Se ci attardassimo invece a esaminare il davanzale, i fregi, i serramenti della finestra e non spingessimo mai oltre la nostra vista; se indugiassimo ad ammirare la loro stupenda fattura e a riconoscere i vari materiali che li compongono; se impiegassimo tutto il tempo ad appurare ci a quale bottega artigianale sia uscito questo lavoro, noi compiremmo senza dubbio un'operazione legittima e culturalmente anche lodevole, che però non raggiungerebbe lo scopo per cui la finestra è stata praticata e non ne coglierebbe il senso nativo e intrinseco.
Lo scopo e il senso dei libri ispirati è quello di farci «guardare di là» e di aiutarci così a vagheggiare (per quel che ci è quaggiù consentito) la «res», cioè il disegno eterno del Padre che progressivamente si attua nella vicenda dell'universo e nella storia personale di ogni uomo. (G. Biffi)
ANGELO



Matteo, 9 anni, sentendo i genitori nominare la Lectio Divina si rivolse a me: Che cosa è? Gli ho detto: E’ ascoltare la Parola di Gesù e diventare quella Parola...
- Ad esempio? Ad esempio:
- “Non temere” (Is 43,1), e non ho più paure.
- “Beati i puri di cuore” (Mt 5,8), e vivo puro.
“Beati quelli che non sono violenti” (Mt 5,5), e mi comporto con mitezza.
- “Perdona” (Mt 6,14), e non ho più nemici.
Come nella vita di Maria: ascoltò la Parola, la valutò, l'accolse: "Si faccia di me come hai detto" Luca 1,38). E la Parola eterna si incarnò in lei!
E rimane impressa nel nostro cuore e nella nostra mente a caratteri d'oro!

BENVENUTO|

Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi