| «Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente» Nel «Magnificat» (vangelo) Maria ci comunica il suo messaggio. Essa   proclama che Dio ha compiuto un triplice rovesciamento di false situazioni   umane, per restaurare l’umanità nella salvezza. Nel campo religioso Dio travolge le autosufficienze   umane: confonde i piani di quelli che nutrono pensieri di superbia, si   drizzano contro Dio e opprimono gli altri. Nel campo politico Dio capovolge gli   ingiustificabili dislivelli umani: abbatte i potenti dai troni e innalza gli   umili; non vuole coloro che spadroneggiano i popoli ma coloro che li servono   per promuovere il bene delle persone e della società senza discriminazioni   razziali o culturali o politiche. Nei campo sociale Dio sconvolge l’intoccabile   classismo stabilito sull’oro e sui mezzi di potere: colma di beni i bisognosi   e rimanda a mani vuote i ricchi, per instaurare una vera fraternità nella   società e fra i popoli, perché tutti sono figli di Dio. Così le feste dell’immacolata e dell’Assunta ci richiamano da un capo   all’altro tutta la storia della salvezza: quella che si compie oggi per noi,   e per la quale preghiamo Maria nostra madre di condurci sino al compimento   finale. Maria, «primizia e immagine della Chiesa» Maria, nell’Assunzione, è la creatura che ha raggiunto la pienezza della   salvezza, fino alla trasfigurazione dei corpo. E’ la donna vestita di sole e   coronata di dodici stelle. E’ la madre che ci aspetta e ci sollecita a   camminare verso il regno di Dio.  A molti dà fastidio sentir parlare di «salvezza delle anime». Sembra che la vita con i   colori, i sapori, i contorni che la rendono attraente debba sparire: sembra   che il corpo non serva a nulla. Hanno ragione perché non è così. Maria,   assunta in cielo, è garanzia che tutto l’uomo sarà salvato, che i corpi   risorgeranno. Nell’Eucaristia, pane di immortalità, si ritrovano gli alimenti   base dell’uomo, frutti della terra, della vite e dei lavoro dell’uomo: è   proprio l’Eucaristia la garanzia quotidiana che la salvezza raggiunge ogni   uomo nella sua situazione concreta, per strapparlo alla morte, la nemica più   terribile dei progresso. | 
| Santo e   glorioso è il corpo della Vergine Maria Dalla   Costituzione Apostolica «Munificentissimus   Deus» di Pio XII, papa (AAS 42 [1950], 760-762. 767-769) I santi padri e i grandi dottori nelle omelie e nei discorsi, rivolti al   popolo in occasione della festa odierna, parlavano dell'Assunzione della   Madre di Dio come di una dottrina già viva nella coscienza dei fedeli e da   essi già professata; ne spiegavano ampiamente il significato, ne precisavano   e ne apprendevano il contenuto, ne mostravano le grandi ragioni teologiche.   Essi mettevano particolarmente in evidenza che oggetto della festa non era   unicamente il fatto che le spoglie mortali della beata Vergine Maria fossero   state preservate dalla corruzione, ma anche il suo trionfo sulla morte e la   sua celeste glorificazione, perché  San Giovanni Damasceno, che si distingue fra tutti come teste esimio di   questa tradizione, considerando l'Assunzione corporea della grande Madre di   Dio nella luce degli altri suoi privilegi, esclama con vigorosa eloquenza:   «Colei che nel parto aveva conservato illesa la sua verginità doveva anche   conservare senza alcuna corruzione il suo corpo dopo la morte. Colei che   aveva portato nel suo seno il Creatore, fatto bambino, doveva abitare nei   tabernacoli divin. Colei, che fu data in sposa dal Padre, non poteva che   trovar dimora nelle sedi celesti. Doveva   contemplare il suo Figlio nella gloria alla destra del Padre, lei che lo   aveva visto sulla croce, lei che, preservata dal dolore, quando lo diede alla   luce, fu trapassata dalla spada del dolore quando lo vide morire. Era giusto che  San Germano di Costantinopoli pensava che l'incorruzione e l'assunzione al   cielo del corpo della Vergine Madre di Dio non solo convenivano alla sua   divina maternità, ma anche alla speciale santità del suo corpo verginale:   «Tu, come fu scritto, sei tutta splendore (cfr. Sal 44, 14); e il tuo corpo   verginale è tutto santo, tutto casto, tutto empio di Dio. Per questo non   poteva conoscere il disfacimento del sepolcro, ma, pur conservando le sue fattezze   naturali, doveva trasfigurarsi in luce di incorruttibilità, entrare in una   esistenza nuova e gloriosa, godere della piena liberazione e della vita   perfetta». Un altro scrittore antico afferma: «Cristo, nostro salvatore e Dio, donatore   della vita e dell'immortalità, fu lui a restituire la vita alla Madre. Fu lui   a rendere colei, che l'aveva generato, uguale a se stesso   nell'incorruttibilità del corpo, e per sempre. Fu lui a risuscitarla dalla   morte e ad accoglierla accanto a sé, attraverso una via che a lui solo è   nota». Tutte queste considerazioni e motivazioni dei santi padri, come pure quelle   dei teologi sul medesimo tema, hanno come ultimo fondamento  Per quanto riguarda  In tal modo l'augusta Madre di Dio, arcanamente unita a Gesù Cristo fin da   tutta l'eternità «con uno stesso decreto» di predestinazione, immacolata   nella sua concezione, vergine illibata nella sua divina maternità, generosa   compagna del divino Redentore, vittorioso sul peccato e sulla morte, alla   fine ottenne di coronare le sue grandezze, superando la corruzione del   sepolcro. Vinse la morte, come già il suo Figlio, e fu innalzata in anima e   corpo alla gloria del cielo, dove risplende Regina alla destra del Figlio   suo, Re immortale dei secoli. (da Maràn athà - liturgia delle ore) | 
sabato 13 agosto 2011
ASSUNZIONE DELLA VERGINE MARIA - 15 AGOSTO 2011
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Il Paradiso non può attendere: dobbiamo già cercare il nostro Cielo qui sulla terra! Questo blog tratterà di argomenti spirituali e testimonianze, con uno sguardo rivolto al Carmelo ed ai suoi Santi
 

 
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