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Maria, Fior
    del Carmelo, Vite fiorente e splendore del cielo, ci
    permette di percepire meglio, grazie a questi tre titoli poetici, lo
    ristabilimento dei figli degli uomini ad opera della grazia, data alla
    Vergine Maria, novella Eva.  
Il primo titolo
    è Maria, Fior del Carmelo: suggerisce la bellezza radiosa
    propria a Maria ma  altrettanto, in questo periodo di Avvento, lo
    ristabilimento – in modo particolare – delle donne nella loro bellezza
    originaria, mediante la grazia che proviene dal cuore di Cristo, grazia
    prefigurata dalla Vergine Maria, Signora del Monte Carmelo. Nella Bibbia,
    il Carmelo è un giardino lussureggiante, uno splendido massiccio, secondo
    il profeta Isaia (Is 35,2). Ancora di più, la bellezza di questo luogo è
    tale che l’Amato stesso, nel Cantico dei Cantici, è
    totalmente rapito dal suo fascino! «Il tuo capo si erge su di te come il
    Carmelo e la chioma del tuo capo è come porpora; un re [cioè egli
    stesso] è tutto preso dalle tue trecce.» [Ct 7,6]. In
    breve, Maria, Signora del Monte Carmelo, splende di una bellezza
    senza paragoni.  
Al giardino
    dell’Eden risponde dunque il giardino del Carmelo. Nel primo fu creata Eva.
    Nel primo, Eva era splendente di una tale bellezza che Adamo, incontrandola
    dopo essere stato misteriosamente addormentato dal Signore Dio, fece
    sgorgare dal cuore un grido di meraviglia. Poi, in conseguenza del peccato
    originale, Adamo ed Eva furono svestiti dalla loro gloria divina, proprio
    come ci si toglie un vestito. La forza di Adamo, la grazia e la bellezza di
    Eva, ne furono profondamente rovinati. Nel giardino del Carmelo invece,
    Maria completamente splendente di gloria e bellezza divine, prefigura il
    ritorno di questa incredibile bellezza femminile, ristabilita con la venuta
    e la salvezza di Gesù. Ecco una bella promessa! Ecco una attesa colma di
    speranza! Quando ad Adamo, quanto agli uomini, ritroveranno il compimento
    della loro forza in quella di Cristo …  
Il secondo
    titolo attributo a Maria, Signora del Monte Carmelo è quello di Vite
    fiorente. Significa quanto la donna – certamente Maria ma pure tutte le
    donne – è portatrice di vita. Il Carmelo è rinomato nella
    Bibbia per la sua vegetazione lussuriosa «c’erano
    vignaioli sui monti e sul Carmelo» [2Cr 26,10], tanto questo massiccio
    è celebre per la sua fertilità. Il Monte Carmelo è all’immagine della sua
    Signora, all’immagine delle donne che coltivano la vita degli uomini, con
    la loro maternità, quale ne sia la forma (maternità fisica, spirituale, …). 
Il terzo titolo
    infine è Maria, Splendore del Cielo. Maria è Sovrana del Monte
    Carmelo, secondo una preghiera recitata quotidianamente nell’Ordine del
    Carmelo: Santa Maria, Regina e Bellezza del Carmelo. Ricevendo
    nel suo seno la venuta del Figlio di Dio, preparandosi a partorire il
    Figlio dell’uomo, la Vergine Maria si vede attribuire la dignità di una
    Regina – Regina del Cielo e Regina sulla terra – Maria è infatti
    Regina perché è Madre. Ciò significa che la sua maternità la pone (come
    tutte le donne) al cuore stesso del processo della vita che circola e si
    trasmette di generazione e generazione tra gli uomini. Quindi, dall’inizio
    della gravidanza della Vergine nel giorno dell’Annunciazione, la natura
    umana si trova coinvolta in modo particolare dal Re del Cielo! Diventando
    la sua Madre, Maria è diventata Regina. 
In modo simile,
    le donne sono da allora confermate, ristabilite, dalla maternità di Maria,
    nella loro dignità di Regine, di Sovrane. Con la loro maternità infatti, si
    collocano al cuore della vita che circola tra gli uomini e che si trasmette
    di generazione in generazione. Se Eva è stata la prima ad essere ingannata,
    spiega san Paolo, tuttavia «la donna sarà salvata partorendo figli»
    [1Tm 2,15]. La maternità della donna, infatti, le permette di ritrovare il
    suo posto perduto dopo il peccato originale: quello di stare al cuore del
    giardino dell’Eden, giardino lussureggiante come quello del Carmelo, come
    una regina che vi fa regnare la vita. La donna è stata creata in questo
    giardino ed è in questo giardino che Dio promette di ristabilirla. 
E che cosa
    accade al ristabilimento dei figli d’Adamo? Anch’essi fanno parte della
    promessa di felicità annunciata dalla venuta del Signore. Al fianco delle
    Regine, ritrovano pienamente il loro vigore, la loro audacia, la loro
    creatività, il loro lato avventuroso, il loro ... 
Sì, come il
    Signore dice al profeta Geremia nella prima lettura di questa domenica, è
    veramente una  «promessa di bene per la casa d'Israele e per
    la casa di Giuda». Questa settimana ci è posta una domanda: siamo
    veramente decisi a ricevere questa promessa di felicità? Siamo pronti a
    scegliere i giusti mezzi rinunciando alle false felicità della nostra
    società consumistica?  
 
fr. Cyril Robert, ocd (Convento
    di Parigi) |