venerdì 17 dicembre 2021

SINESTESIA D'AVVENTO di UMBERTO DRUSCHOVIC

 


SINESTESIA D’AVVENTO

Ho raccolto qui le mie povere cose
quello che resta di giorni mal spesi,
ho svuotato le tasche da inutili orpelli,
da cianfrusaglie di pensieri trovate qua e là 
nelle ore perdute, quelle vuote, 
malamente andate, tra parole non dette, 
parole sbagliate.
Ora che della cicala svanito è il canto
e secchi, ormai, sono i viticci 
che della vigna han sostenuto i tralci,
dell’estate, solo, rimane l’impronta
fugace ai rami degli ontani
genuflessi al fiume nel dono dell’ombra.
Litania d’amore è il ritorno delle foglie
esauste alla terra madre
spossate nella mestizia dell’abbandono
pur grate per la stagione breve
arresa alla malinconia d’autunno.
Ahh, possedessi io quella sapienza,
quella saggezza che è l’accettare,
non chiedere ad ogni aurora 
se ancora si alzerà il vento
ma esser lieto come l’acqua al fosso
che della fonte il mistero non conosce
e quieta si raggela intorno al sasso,
nulla al verno chiede, ma si dispone
e del dubbio non si rode.
                       Umberto Druschovic, Avvento 2021

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