domenica 14 luglio 2013

NOVENA ALLA B.V. MARIA DEL MONTE CARMELO

Stella Maris sul monte Carmelo
7° giorno – Maria la tenerezza materna di Dio per noi.

Santa Teresa di Gesù Bambino canta in una sua poesia a Maria, ed esprime con particolare luce l’esperienza dell’amore filiale per Maria: “Tu davvero ci ami come ci ama Gesù, e per noi consenti ad allontanarti da Lui: Amare è dare tutto, anche se stesso e tu volesti provarlo restando il nostro sostegno: Il Salvatore sapeva i segreti del tuo Cuore materno, l’immensa tua tenerezza… Gesù ci lascia a te, Refugium peccatorum, quando lascia la croce per attenderci in Cielo”.  Cristo sapeva che con te saremmo stati al sicuro, non esistono mani e cuore migliori di una Madre come Te, o Maria, e Gesù ce li ha donati.

RIFLESSIONE DALLE “ESORTAZIONI DELLA BEATA FRANCESCA D’AMBOISE, Capitolo XII: La tentazione”.
Questa è una lezione sulla Regola, ed è molto necessario meditarla e porvi attenzione.
Non ci si deve credere al sicuro per aver indossato l’abito della religione o perché si vive in clausura: la tentazione è dovunque. Dà buoni avvertimenti e rimedi.
Se vediamo qualche brutta strada, esclamiamo: “Attenti!”. Bisogna vedere da dove viene la tentazione, qual è la sua origine e a quale fine è diretta. Ognuna ce l’ha a modo suo. Le tentazioni sono materia di esercizio. Non sono sempre peccato, ma occasione di merito se vi resistiamo. Se a volte avete dei sospetti su qualcuna che potrebbero indurvi a giudizi contro la carità in tante maniere, non fermatevi sopra e non acconsentite; continuiate a vivere e a trattare con loro con benignità, senza scandalizzarvi l’una con l’altra, perché lo scandalo è pericoloso.
Nostro Signore dice: “Chi scandalizzerà uno di questi piccoli – cioè di animo limitato e imperfetti -, meglio sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare”. State molto attente a non scandalizzare né con le parole né in altro modo.
Qualunque pena o afflizione abbiate nei vostri cuori, portatela il più tranquillamente possibile, e pensate che è la vostra croce. Aiutate nostro Signore e portatela con lui, volentieri, di buon animo, tanto dovete sempre portare la croce e se ne rifiutate una, ne troverete forse un’altra più pesante.
Con vera fede e speranza nell’aiuto di Dio si vince la tentazione. Non bisogna perdersi d’animo e fermarci nel nostro cammino, ma sempre farci coraggio. Pensate alle pene e alle grandi tentazioni che i santi ebbero a sostenere nel deserto. Le pene che essi soffrirono nello spirito, furono senza confronto molto più dure delle penitenze che e austerità che imponevano ai loro corpi. Chi non è tentato non acquista nessuna virtù. Quindi accogliete ciò che piace a Dio, il quale non manda mai una sofferenza che non sia per il nostro bene.
Egli dice nel Vangelo: “Chi vuole venire dietro a me, cominci a rinnegare se stesso”, cioè a dimenticarsi, a non avere nessuna stima di sé, a disprezzarsi e a desiderare di essere disprezzato dagli altri. Nostro Signore dice che dobbiamo prendere la croce per seguirlo, cioè accettare la penitenza e i tormenti per amor suo, come egli ha portato la croce per nostro amore.
Ma vi raccomando, non la portate come fece Simone il Cireneo! A nostro Signore, esausto per le battiture e i tormenti sostenuti, i giudei, per paura che morisse prima di arrivare al luogo ove doveva essere crocifisso, tolsero la croce e la caricarono su Simone. Questi la prese a malincuore e benché la portasse, non vi morì sopra come nostro Signore, il quale la portò di sua scelta e volentieri, e vi morì rendendo l’anima a Dio suo Padre. Fate come lui, seguendo il suo esempio. Voi avete la croce della penitenza; portatela volentieri sino alla fine: in essa morirete e renderete a lui le vostre anime.
Lodate e ringraziate Dio per avervi chiamate al suo servizio. Non disprezzate nessuno, pensate che il comandamento di Dio è che amiate il vostro prossimo come voi stesse e tutte le sorelle, anche quelle che vi fanno o vogliono del male.
Soprattutto abbiate carità l’una per l’altra e preoccupatevi di vincere le vostre passioni. Prendete oggi un rimedio e domani un altro e così arriverete a poco a poco a vincere e superare le vostre tentazioni, e quando nostro Signore vedrà la vostra buona volontà e perseveranza, vi darà la sua grazia e vi aiuterà a portare i pesi della vita religiosa fino alla fine. Niente vi sarà difficile a sopportare per amor suo.[…]

Preghiamo:
Vergine singolare, fiore purissimo del Carmelo, la tua materna intercessione presso il trono di Dio e il tuo amore per noi ci infondono piena fiducia che per tuo mezzo, le nostre preghiere saranno accolte ed esaudite da Gesù, tuo Figlio e nostro Salvatore.
Siccome tu conosci, Madre mite, le difficoltà del nostro spirito e le tante prove dell'umana esistenza, speriamo di essere da te sollevati, soprattutto per il santo Scapolare che fra le tue mani ci appare « vero specchio di umiltà e di castità, compendio di modestia e semplicità, eloquente memoriale di vita cristiana » e perché ci consacra a te Madre, Sorella e Patrona di tutti i devoti del Carmelo.
Concedi, o Splendore del Cielo, all’anima nostra ferita dal peccato e redenta dal sangue innocente di Gesù, l'abbondanza dei tuoi favori: sui bisogni della Chiesa e del mondo, sulle nostre attuali necessità, su quelle di tutti i sofferenti, sulle anime del purgatorio e sulle aridità di ognuno, scenda la luce del tuo conforto e della tua tenerezza materna. O Stella del mare, assistici in tutte le avversità della vita finché non ci vedrai salvi con te per sempre 

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