“Per me leggere e scrivere sono fatiche assai lievi, son dolce ristoro che conforta dalle fatiche piu’ gravi e ne produce l’oblio. …” (F. Petrarca) Quando il clamore del mondo si spegne riecheggia amico il canto dei poeti Sguscia dai coriacei silenzi e splendente e fecondo zampilla dall’ineffabile sorgente E’ il canto delle anime inquiete amorevoli schiave delle alchimie delle parole con le quali sole hanno imparato a camminare sui cigli del paradiso Da Poetare.it -poesie di Fata Morgana - pseudonimo diGiovanna Giordani |
Danila, grazie, grazie, grazie!
RispondiEliminaGiovanna